lunedì 31 ottobre 2016

Bando per lo sviluppo dell’apicoltura in Lombardia



Il piano pubblicato dalla Regione Lombardia ha come obiettivo l’aumento e l’incentivo della produzione e del commercio dei prodotti apistici come il miele e gli altri prodotti dell’alveare.
Questo bando, consultate le associazioni dei produttori apistici, mira al finanziamento della produzione nel triennio che va dal 2015 al 2017 con lo scopo di dare un sostanzioso contributo ad un forte settore dell’agroalimentare locale, promuovendo la qualità del Made in Italy, cercando di aumentare gli introiti dei produttori locali, oltre che tutelare l’ambiente e il consumatore finale. Il bando apicoltura è stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia ed è allegato alla Delibera di Giunta Regionale n. 5612 del 26/09/2016. 

Beneficiari

Potranno usufruire dei finanziamenti i singoli produttori o associazioni di produttori apistici, compresi gli enti ed istituti di ricerca, in possesso di partita IVA, fascicolo aziendale e registrazione in Banca Dati Apistica del numero degli alveari posseduti in riferimento al censimento 2016.
La domanda deve necessariamente essere presentata entro il 31 dicembre 2016; è necessario aprire il proprio fascicolo aziendale presso il CAA di riferimento e dopo aver provveduto alla richiesta online sul SIARL (Sistema Informativo Agricoltura Regione Lombardia), si deve stampare tutta la documentazione, firmarla e consegnarla alla Provincia territorialmente competente. Alla domanda bisogna allegare le fotocopie di carta di identità o passaporto e la documentazione dei controlli dell’OCM Miele.
La domanda per il bando apicoltura Lombardia può essere presentata una sola volta nell’arco dell’intera campagna.
Su tutti i beneficiari vengono effettuati una serie di controlli amministrativi come l’inizio e la fine dei lavori programmati, le somme investite e documentate, le attrezzature utilizzate, l’assenza di ulteriori aiuti economici durante la stessa campagna e ovviamente gli accertamenti fiscali sulle spese dichiarate.
Dopo questi controlli di natura burocratica, sono previsti anche delle ispezioni sul posto per tutti i richiedenti, al fine di verificare che tutti i requisiti siano pienamente soddisfatti.
Per il triennio 2015 / 2017 sono previsti finanziamenti complessivi per 1,5 milioni di euro, tra quelli erogati dal nostro governo e quelli stanziati dall’Unione Europea per lo sviluppo regionale e la somma è stata calcolata prendendo in considerazione il numero di arnie censite. Con questi soldi diventa possibile per gli operatori fare aggiornamenti professionali sulle nuove tecniche di produzione e avere un forte aiuto per acquistare api, nuovi alveari e macchinari, oltre che favorire lo spostamento delle arnie per seguire le diverse fioriture. Questi aiuti, infine, possono essere utilizzati ovviamente per comprare nuovi sciami al fine di aumentare la produzione complessiva dell´attività.
Le ripartizioni e le assegnazioni delle risorse disponibili avverranno tramite un punteggio, a seconda del tipo di investimento e dei diversi beneficiari, il contributo copre dal 20% al 100% delle spese. Sul bando sono presenti le diverse percentuali finanziate.
Scritto da Grazia Savia - magevola.it

venerdì 28 ottobre 2016

Apicoltura, Parentela (M5S): “Inutile l’abbruciamento delle arnie per contrastare l’aethina tumida, servono altre soluzioni più efficaci”

(AGENPARL) – Roma, 26 ott 2016 – Il Deputato del Movimento 5 Stelle, Paolo Parentela, si scaglia contro le politiche del Governo Renzi in merito all’abbruciamento delle arnie infette da aethina tumida. Parente ha indirizzato una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, chiedendo appunto la cessazione immediata dell’abbruciamento delle arnie infette. Ciò perchè, secondo il Deputato 5S, tale soluzione non ha sortito ad oggi alcun effetto, se non la sola conseguenza negativa di intimorire gli apicoltori che non ne denunciano la presenza. Inoltre per l’On. Parente, tale modus operandi ha fatto in modo che si raddoppiasse la presenza del coleottero proveniente dall’Africa.
«Le analisi genetiche eseguite sui campioni “italiani” – afferma Parente – hanno evidenziato che i coleotteri appartengono a un ceppo distinto rispetto a quello dei coleotteri “statunitensi” e “australiani”. Le sequenze dei campioni calabresi e siciliani risultano molto vicine a quella di un campione proveniente dal Camerun e presumibilmente è entrato in Calabria attraverso il porto di Gioia Tauro grazie all’importazione di legna, che non è soggetta ad alcun controllo. Anche questo è un aspetto da chiarire, visto che questo genere di merci, notoriamente ad alto rischio, non sia soggetta a controlli nei porti commerciali. La cura somministrata dal governo è evidentemente fallita. Bisogna eseguire controlli mirati sul legname proveniente dall’Africa ed avviare indagini sulla merce proveniente dall’Africa subsahariana. In più bisogna ricostruire l’unità di crisi, questa volta includendo competenze apistiche, entomologiche, precedentemente escluse dal tavolo. Dopo più di un anno e danni incalcolabili agli apicoltori calabresi, è giunto il momento che il governo la smetta di adottare la stupida soluzione dell’abbruciamento delle arnie. Bisogna debellare definitivamente il coleottero delle api, che sta minando seriamente il comparto apistico calabrese, già in forte crisi.»

mercoledì 26 ottobre 2016

La Spezia - Api sempre più fragili, Asl incontra gli apicoltori


La Spezia - La Struttura Complessa Sanità Animale dell’ASL 5 Spezzino organizza un incontro informativo rivolto agli apicoltori che operano sul territorio di competenza al fine di illustrare le novità introdotte dall’entrata in vigore del Decreto Ministeriale 11 agosto 2014 “Approvazione del Manuale Operativo per la gestione dell’Anagrafe Apistica Nazionale”.
Il Dott. Angelo Bogazzi, Medico Veterinario referente per l’apicoltura della Struttura Complessa Sanità Animale, spiegherà in dettaglio gli obblighi a cui si devono attenere gli apicoltori in merito a registrazione dell’attività, movimentazioni e compravendita, censimenti, ecc.
L’incontro sarà occasione per fare il punto sulla situazione sanitaria delle api e sulle malattie ad esse connesse, anche in relazione al preoccupante fenomeno di morie e spopolamento degli alveari universalmente diffuso.
All’incontro parteciperà anche il Dott. Ernesto Bazzali della Struttura Complessa Igiene Alimenti di Origine Animale dell’ASL 5 che aggiornerà la platea su novità di interesse per produttori di miele ed in generale di prodotti dell’alveare.
L’incontro si terrà il giorno 27 ottobre 2016 presso il mercato ortofrutticolo di Pallodola, Sarzana di fronte alla Agroalimentare sarzanese s.r.l. alle ore 21.00.

Per completezza di informazione si illustra quanto segue:
Gli organi comunitari (CE) sono seriamente preoccupati per la situazione di grave decremento della popolazione apistica ed hanno invitato gli organismi sanitari ed agricoli europei a monitorare tale situazione ed a trovare le soluzioni per una inversione di tendenza. La preoccupazione è massima poiché si individua nell'apicoltura, oltre all'elemento di produzione economica (miele, cera, propoli, pappa reale, etc.) una enorme valenza ambientale. L'ape infatti sovraintende, a livello mondiale, al fenomeno naturale dell'impollinazione in numerosissime colture e piante selvatiche favorendone la riproduzione e con essa la biodiversità e l'equilibrio con l'ecosistema ambientale. E' un connubio unico tra mondo animale e vegetale, tra produzione e natura: le api mentre lavorano favoriscono lo sviluppo dell'ecosistema naturale, fornendoci il miele ma anche i prodotti vegetali che derivano dell'impollinazione. 
Secondo la FAO delle 100 specie di colture che forniscono il 90% dei prodotti alimentari in tutto il mondo, 71 sono impollinate dalle api. L' EFSA, autorità europea della sicurezza alimentare, invita anche l'Italia a monitorare tale situazione con l'obiettivo di mantenere riserve di api. Le cause di tale diminuzione di popolazione apistica, rilevata anche nella nostra Provincia, sono legate ad una pluralità di fattori:
a. l'uso dei pesticidi nell'agricoltura industriale come i neonicotinoidi usati nella difesa delle coltivazioni del mais
b. l'ingresso, attraverso le vie del commercio globale, di patologie ad alto grado di distruzione come l'acaro della varroa e il piccolo scarabeo dell'alveare (aethina tumida)
c. la produzione di vegetali geneticamente modificati
d. la riduzione delle fonti alimentari dovute alla riduzione del paesaggio agrario ed all'estendersi della urbanizzazione
e. alla perdita delle caratteristiche genetiche originarie delle popolazioni apistiche.
Per i motivi elencati si capisce che le api, in quanto molto sensibili alle trasformazioni in senso intensivo nel commercio, nell'agricoltura, nell'organizzazione sono un rilevatore naturale molto preciso dello stato di salute dell'ambiente (che in questo periodo pare essere critico).
Il Governo italiano attraverso il Ministero della Salute ha individuato nei Servizi veterinari delle ASL il punto di riferimento per un censimento reale delle attività produttive in apicoltura con l'istituzione dell'anagrafe apistica e per un controllo territoriale delle principali patologie che coinvolgono le api compresa la mortalità da sostanze chimiche usate in agricoltura.

Fonte: http://www.cittadellaspezia.com/

martedì 25 ottobre 2016

Miele protagonista kermesse Chatillon



Dal 28 al 30 ottobre degustazioni e concorsi

(ANSA) - AOSTA, 19 OTT - L'enogastronomia sposa la cultura in occasione della 13/a Sagra del miele in calendario dal 28 al 30 ottobre a Châtillon: è Château Miel la novità di questa edizione che abbina visite guidate al castello Baron Gamba, sabato 29, a un percorso di degustazione dei mieli valdostani con la realizzazione di cocktail, finger food, rigorosamente a base di miele, e vini abbinati. Nell'ambito della sagra si terrà, domenica 30 ottobre, la premiazione del Concorso mieli della Valle d'Aosta, che ha preso in esame 76 campioni. ''Il miele, seppure poco incisivo sull'economia regionale, rappresenta un prodotto di eccellenza'' ha sottolineato nel presentare la manifestazione l'assessore all'agricoltura Renzo Testolin che ha fatto il punto sul settore apistico. Nel 2016 sono stati prodotti oltre mille quintali di miele nei 77 mila alveari di proprietà di 502 apicoltori con un calo rispetto all'anno precedente del 30-40%.

   

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